IL 2011 VISTO E VISSUTO DA CAPITAN SCAPPATICCIO
La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora ha chiuso e salutato il
2011 con l'ultima gara casalinga contro Castellana Grotte, ma l'anno solare in
se racchiude due mezze stagioni sportive e ovviamente però, l'interesse è tutto
puntato su quella che stiamo vivendo e assieme a capitan Scappaticcio proviamo
a ripercorrerne gli step principali. Prima
che avessero inizio le gare di campionato, diciamo alla chiusura del volley
mercato, cosa pensavi sulla tua squadra, su quelle avversarie e su quello che
andava a iniziare in genere?
"Mi
aspettavo un grande equilibrio in alto, e naturalmente la nostra squadra come
tutte le altre, era da verificare sul campo. Dopo i primi riscontri, le
sensazioni del volley mercato sono state più o meno smentite. Per quello che
riguarda la nostra squadra certamente sapevamo di avere un potenziale alto da
sviluppare dimostrato dalle ottime gare disputate quando eravamo tutti abili e
arruolabili; le avversarie invece, con in testa Castellana e Segrate, le
sapevamo ampiamente competitive".
Poi
è arrivato settembre e i campi hanno cominciato a dare verdetti e risultati,
questi sono stati molto diversi da quello che pensavi? Quali le
"sorprese" che ti hanno stupito in generale?
"In
generale, l'equilibrio in alto tra 8-10 formazioni era un elemento che
consideravo certo e in effetti così è stato. Come ho sempre sostenuto, il
roster di Castellana Grotte naturalmente resta quello più completo e
competitivo. Certamente la prima parte di stagione del Club Italia è stata una
bella realtà, seguita e non perchè meno importante, da quella di Molfetta che
prosegue imperterrita il suo cammino nei piani alti della classifica. La
sorpresa in negativo è stata Genova dalla quale mi aspettavo tanto e invece non
ha centrato la qualificazione in coppa. Conoscendo la professionalità degli
atleti che compongono la rosa giocheranno un girone di ritorno con tanta
determinazione e potranno essere molto pericolosi".
In
questo anno è stata fatta anche una "manovra" alla quale la società
sorana non era mai ricorsa: fine del rapporto di collaborazione con lo
schiacciatore brasiliano Dedè e successiva operazione di mercato per l'acquisto
dello schiacciatore bulgaro Bratoev. Cosa ne pensi di questa decisione e quali
sono stati i cambiamenti che ne sono scaturiti?
"Ognuno
di noi conosce la dura legge dello sport. Il rendimento di un atleta scaturisce
da tanti fattori che alla fine sono determinanti nell'essenza del gioco. Per il
resto, certamente la scelta della società è conseguita a considerazioni che lo
staff tecnico ha ritenuto giusto fare per migliorare la squadra. Nulla toglie
alla professionalità, al giocatore e alla dimensione dell'uomo Dedè, che ha
mostrato nei mesi trascorsi insieme. La scelta di ingaggiare Bratoev oggi ci
permette di avere più qualità in campo nei fondamentali di battuta e attacco
senza sottovalutare il compito che svolge in ricezione".
Alla
fine del girone d'andata, tirando le somme sui risultati della tua squadra e su
quelli di tutta la serie A2, siete sui binari giusti per il raggiungimento
degli obiettivi iniziali posti dal vertice societario?
"Certamente
siamo in corsa per tutti gli obbiettivi, abbiamo dimostrato di essere una
squadra tosta andando a vincere in condizioni difficili senza Gemmi, Kay e il
sottoscritto, e con Libraro al 50%. Quindi, lotteremo con tutto quello che
abbiamo in corpo e nell'animo per questa società e per la proprietà Giannetti,
la quale famiglia riesce a trasmetterci tanto entusiasmo e voglia di
emergere".
Parliamo
un po di te, del capitano fomentatore di folle con la reputazione del giocatore
testa..."calda". In questo mezzo campionato con quanti colleghi hai
già avuto attrito sotto rete? Ci racconti un episodio o un aneddoto simpatico
del caso?
"Sicuramente
il mio carattere non è "freddo". La voglia di vincere delle volte mi
spinge oltre ma vi assicuro che una volta terminata la gara tutto ritorna nella
normalità più assoluta. Non provo rancore per ciò che mi è stato proferito e mi
piacerebbe che anche gli altri non si sentissero offesi dal mio comportamento.
Sono così, vorrei vincere sempre, ma ciò significa anche accettare il verdetto
del campo con la massima trasparenza e naturalezza. Qualche attrito in questo
mezzo campionato l'ho avuto e gli episodi sono troppo complessi per essere
raccontati. Lo conservo per la prossima intervista".
Torniamo
seri perchè anche ai migliori succede di infortunarsi e la tua coscia
quest'anno ti ha fatto tribolare abbastanza. Ti va di parlarne e di spiegarci
come un guerriero come te riesca a tornare velocemente in campo al servizio dei
suoi compagni e tifosi?
"Questa
coscia, dopo la lesione avuta nella gara interna con Molfetta mi sta facendo
tribolare non poco. Sono rientrato nella gara a Genova e dopo il tour de force
della gara infrasettimanale con Segrate ho cominciato ad accusare dei dolori di
scompenso a tutta la gamba. Mi hanno fatto compagnia fino alla gara di domenica
contro Castellana non permettendomi di allenarmi come avrei voluto. Oggi però
va molto meglio e nell'ultimo allenato del 2011 sono quasi completamente
rientrato nei miei ritmi, finalmente e con i dovuti scongiuri, senza dolori e
nè fastidio. Questi tre giorni di relax faranno il resto con la certezza di
ritornare in palestra il 2 gennaio per preparare al meglio questo girone di
ritorno davvero molto impegnativo. Ci restano ancora quattordici battaglie di
regular season più l'incontro dei quarti di finale di Coppa Italia il 18
gennaio a Castellana....incrociamo le dita".
Nel
match casalingo contro Molfetta hai dovuto abbandonare il campo quasi subito e
alla fine della partita eri più sudato dei tuoi compagni che hanno disputato
tutta la gara, ci descrivi quello che provi quando non puoi dirigere il gioco
della tua squadra?
"Questa
è un'altra peculiarità del mio carattere....non riesco a restare distaccato
dalla partita neanche quando sono fuori. E' più forte di me...è troppo
importante e ha una valenza indefinibile".
Qual'è
stata la gara più bella del 2011, quella che ricordi con più piacere? E quella
più brutta? Perchè?
Non
riesco a ricordare quale possa essere stata la gara più bella, ce ne sono
tante. Sicuramente una tra queste è la partita vinta a Loreto perchè l'uscita
dal campo di Kay per il problema alla caviglia è stata la prima partita senza
il nostro opposto titolare. Puoi immaginare come, senza un giocatore che può
darti 25/30 punti a partita, tutto diventi più complicato, invece siamo stati
bravissimi. Quella più brutta? Tutte le volte che perdiamo... Certamente la
gara a Isernia, una partita giocata male sia tecnicamente che tatticamente
ricordata anche per il bruttissimo infortunio di Gemmi. Una giornata nata male
finita peggio. Mi piace immaginare che le partite più belle siano quelle che
devono essere ancora giocate".
In
questo tuo bilancio di capodanno cosa si chiude in attivo e cosa in passivo?
sia personalmente per Scappaticcio che per la sua squadra.
"Il
bilancio è sicuramente in attivo, considerando anche che si chiude l'anno
solare e che in realtà si chiudono due mezze stagioni di due campionati
differenti. Abbiamo giocato un quarto di finale Paly-Off e una semifinale di
Coppa Italia nello scorso campionato. Abbiamo centrato una qualificazione in
coppa che sancirà l'accesso alla Final-Four e siamo in corsa per i Play-Off
campionato. Meglio di così si può fare e questo dovrà e servirà a spingere
oltre l'ostacolo l'ambizione di ognuno di noi.
Per
quello che riguarda me, un bilancio positivo che può e deve essere migliorato
cercando soltanto di fare il possibile e...l'impossibile ogni giorno".
Ci
fai il tuo augurio di buona fine e di ottimo principio di 2012?
Auguro a tutti di accogliere l'anno nuovo con i sogni e le cose
belle che ci hanno accompagnati fino a oggi, e di aprire il cuore a tutte le
altre cose che verranno e che sapranno o meno renderci felici".
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Sora
31 dicembre 2011. Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca
Popolare del Frusinate Sora.