Le
scene di Brindisi a cui abbiamo assistito ieri sembrano quelle di un vecchio
film che ricordiamo nei minimi dettagli. Ad oggi non è confermata la matrice
mafiosa, di fatto ha lo stile degli attentanti del ’92.
Lo
stile è quello di terrorizzare un Paese, di mandare evidentemente dei messaggi
a quella nuova lobby di potere che sta avanzando dalla fine del Berlusconismo.
La
trattativa Stato-Mafia, raccontata dal pentito Luigi Ilardo, è ancora di
attualità e questo deve farci riflettere come le organizzazioni criminali
pretendano con arroganza di essere padroni del nostro Paese ed imporre i propri
interessi su una classe politica povera e fragile.
Colpire
un luogo di cultura, dove si forma il futuro e una speranza, è un atto
vergognoso e senza precedenti che dimostra come non siano graditi luoghi di
pensiero, di democrazia e libertà. Il fatto che si possa morire a scuola è
inconcepibile da sempre, ma il fatto che questo accada in una dinamica folle ed
omicida è un dato preoccupante che non può lasciarci in silenzio. Proprio in
una scuola, che ha il nome della moglie del Giudice Falcone, vittima di una
violenza mafiosa.
Oggi
più che mai è necessario risvegliare le coscienze della maggioranza “onesta”
degli Italiani per dire no al terrorismo e alle mafie. Cambiamo questa cultura
del clientelismo diffusa su tutti i livelli.
* Sora,
lì 20/05/12 Marco
Urbini Portavoce
SEL “E. Berlinguer”
No comments:
Post a Comment