Thursday, October 20, 2011
Sull'aeroporto a Ferentino l'intervento di Italia Nostra, Retuvasa e Codici
"Oggi, giovedì 20 ottobre, dopo alcuni giorni di aspre polemiche tra gli enti costituenti il capitale sociale di ADF (nonché tra il centrodestra e il centrosinistra provinciale), apertesi con le dimissioni del rappresentante della Camera di Commercio di Frosinone nel cda, si svolgerà il vertice tra gli stessi enti che compongono la spa, nata nel 2003 per progettare un’opera tecnicamente infondata ed economicamente inutile, come abbiamo in precedenza doviziosamente documentato.
Sulle irregolarità dei bilanci ADF, non è superfluo ribadire che si è recentemente espressa la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, con la deliberazione 41/2011.
Tra le righe di queste polemiche, che appaiono legate a motivazioni economiche e politiche pienamente decifrabili solo dalle parti in lite, compaiono elementi di notevole interesse per comprendere il vero obiettivo del progetto aeroportuale.
In primo luogo, riteniamo molto istruttivo riflettere sulle modalità stesse della convocazione del vertice. L’iniziativa di un incontro chiarificatore per comporre le controversie è venuta, non a caso, dal presidente del Consorzio ASI Arnaldo Zeppieri, che ha invitato a convocarlo il presidente di ADF, Gabriele Picano. Come dire, ci si conceda di semplificare: smettiamola di litigare, abbiamo qualcosa di molto importante da fare insieme, ve lo devo ricordare proprio io? Qualcosa di molto importante. Non si tratta però a nostro avviso di quanto sbandierato come l’opportunità storica per il territorio che si rischia di perdere, ovvero l’aeroporto stesso, quanto invece di ciò che appare la vera posta in gioco, cui è primariamente interessato lo stesso Consorzio ASI, ovvero quella Variante aeroportuale intermodale che cambia la destinazione d’uso di 301 ettari di territorio e prevede 1.244.000 metri cubi di edificazioni.
Che la Variante ASI sia la vera posta in gioco, pare suggerito anche da alcune dichiarazioni dello storico promotore politico dell’opera, Francesco Scalia, che ricorda che bisogna procedere alla convocazione della seconda conferenza dei servizi relativa al progetto. L’avveduto consigliere regionale omette opportunamente di ricordare l’esito devastante della prima, da lui stesso sostenuta a tappe forzate insieme ad altri passaggi fondamentali dell’iter dell’opera nell’autunno del 2009, quando il parere negativo degli enti tecnici parve affossare definitivamente l’idea di un aeroporto a Frosinone. Ma, quanto più importa, Scalia afferma che la conferenza dei servizi si svolgerà successivamente all’approvazione della Variante ASI da parte della Regione. Non pare dunque necessario dimostrare una buona volta che l’aeroporto di Frosinone sia tecnicamente fattibile, quanto approvare quanto prima la Variante.
Due parole en passant sul ruolo sempre più grottesco del presidente della Provincia Iannarilli, che mentre denuncia la cattiva gestione di ADF durante la presidenza Scalia si trova a dover sostenere, apparentemente senza alcun ritorno politico, un’opera assurda, concepita fin dall’inizio dalla sua controparte politica.
Ci sembra infine doveroso, in riferimento alle dichiarazioni delle categorie economiche non presenti nel capitale sociale di ADF, sottolineare la nocività della presidenza Pigliacelli di Unindustria, per il territorio e per i suoi stessi associati. Mentre Maurizio Stirpe aveva dimostrato di possedere l’intelligenza e il coraggio necessari per affermare pubblicamente che il progetto aeroportuale appartiene a una concezione superata di sviluppo, e che bisogna puntare invece sulla green economy, Marcello Pigliacelli pare incarnare la retrograda concezione secondo cui sviluppo è sinonimo di progetti ad alto impatto ambientale, come dimostrato anche dalla sua apologia dell’inceneritore di car fluff ad Anagni di qualche tempo fa (fortunatamente bocciato tanto in conferenza dei servizi, anche grazie all’operato tecnico-istituzionale di Fabio De Angelis, oggi escluso forse perché scomodo dalla giunta provinciale, quanto, pochi giorni fa, in sede di ricorso al TAR). In Ciociaria non mancano imprenditori capaci – in grado di concepire le opportunità offerte, ad esempio, dagli ecodistretti industriali o da importanti processi di valenza sistemica come il Master Plan della Fondazione Kambo – ma pare configurarsi un serio problema di rappresentatività.
In conclusione, speriamo di sbagliarci, ma ci sembra fin troppo facile prevedere che i soci di ADF usciranno dal vertice con una consapevolezza più piena degli interessi comuni, ovvero di ogni singola parte, nell’operazione aeroportuale, e soprattutto determinati circa la priorità di una celere approvazione della Variante ASI da parte della Regione".
* Frosinone 19 ottobre 2011. Comunicato Stampa Codici-Italia Nostra-ReTuVaSa. http://noaeroporto-ferentino-frosinone.blogspot.com/
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