Su piazza Ortara dopo le polemiche di Enzo Di Stefano, di Sel, di Pio Conflitti dei Commercianti, l'intervento di Maurizio D'Andria.
Dice bene l'amico Pio Conflitti, su piazza Ortara solo mezze verità, anche quelle che lui scrive oggi. Da bravo slalomista è molto attento a non sbattere contro i paletti che gli sono stati assegnati o che si è dato. Intanto diciamolo, il proprietario del cinema Capitol era l'allora senatore Senese della Democrazia Cristiana (si può dire oppure è una bestemmia) che ebbe il terreno in comodato d'uso (non proprietà) per 1 lira e lo rivendette al Comune (ma con quale sindaco e giunta?) per soli 1,3 – 1,6 miliardi di lire.
Prima però ci fu un incendio probabilmente doloso a compromettere definitivamente la staticità e la funzionalità dell'ex Cinema Capitol (così dissero i VV.FF.), forse per riscuotere una “opportuna” assicurazione. Erano quelli “anni bui” per Sora che già aveva “guidato” il finanziamento per la riconversione ed ammodernamento degli impianti (3 miliardi) della Tomassi, per poi vederla chiudere un anno dopo, cacciando dal proprio lavoro circa 700 dipendenti, 700 famiglie senza reddito. Poi chiuse la Bassetti con altre centinaia di licenziamenti, poi chiusero gli alberghi, i ristoranti ed iniziò il lungo declino di Sora. Allora a Sora governava, anzi regnava la DC.
Poi ci fu il tempo di Enzo Di Stefano. Dopo arrivò il delfino, il sindaco Ganino e i “mangia lenticchie” che ben presto saltarono tutti i fossi e gli steccati, nemmeno si trattasse di una corsa ad ostacoli. Come solo sanno fare le pulci. Lo stesso Ganino, tra parentesi, è ancora inquisito per il Centro Commerciale Serapide insieme a 5 suoi ex amministratori (diversi ancora presenti in consiglio comunale) mentre l'attuale sindaco Casinelli non riesce ancora a recuperare i 2,2 milioni di fidejussione prestata dalla AROS Srl. Si ricorderanno le lunghe battaglie giudiziarie fatte a colpi di ritrovamenti che vedevano come oggetto del contendere la distruzione di importanti e imponenti resti di una antica civiltà pre romana a Sora, il Tempio di Serapide. Un monumento che oggi ci invidierebbe tutto il Mondo e che avrebbe fatto di Sora la sua fortuna e il suo massimo segno di riconoscimento. Che forse i monumenti si mangiano si chiesero alcuni? No, si risposero (ignoranti e cafoni). Ci hanno costruito sopra un centro commerciale mai aperto, che ha già subìto un incendio (a che punto le indagini... bhò?) e che si dice, sia stato finanziato con soldi di provenienza illegale, con il benestare della benemerita e di tutte le istituzioni locali (Comune compreso). Chi c'era al governo della città di Sora allora? Ancora la DC e i suoi figliocci. Cosa volevano farne di piazza Ortara l'ha già ricordato l'amico Pio. Ancora un centro commerciale con 10 milioni di euro di soldi pubblici più una piccola sala polivalente (?). Al grido “Ortara libera” non risposero perciò soltanto coloro che amano il verde pubblico contro quelli che amano il cinema ma soprattutto tutti coloro che non volevano vedere altro cemento nel centro di Sora in progetti pseudo faraonici incompiuti. Risposero tutti i cittadini che volevano evitare l'ennesima speculazione edilizia targata DC – UDC. Diremmo oggi, si oppose la parte sana della città. L'alternativa si concretizzava perciò nel “non costruire nulla o il meno possibile”, per ridare alla città uno spazio pubblico che si armonizzasse con la collina retrostante. Una scelta obbligata che oggi, pur rendendo discutibile la soluzione dell'architetto (c'è a chi piace), ha reso alla città un buon servizio pubblico di cui tutti possiamo essere contenti. Minimalista? Purchè non deturpante è OK. Niente traffico caotico in una via stretta e centralissima, parcheggio per un buon numero di auto, vista panoramica aperta sul colle più importante del Mondo (per i sorani), ottimo inserimento in contesto museale che trova in piazza Ortara più funzionalità e raccordo.
In alternativa avremmo avuto altri negozi oggi chiusi dalla crisi ed acquistati dalla camorra importata … da chi? Il conflitto , caro Pio era allora (come oggi) tra Legalità ed Illegalità. Perciò vinse il sindaco Casinelli, perchè costui sembrava (o è) per la legalità e non per la speculazione. Che poi non sia stato un genio del “fare”, noi di sinistra lo abbiamo capito subito. Avesse ascoltato le voci fuori da coro (noi) avrebbe fatto molto di più e soprattutto, molto meglio. Dunque nessuna meraviglia. A Cesidio ciò che è di Cesidio. Ma su piazza Ortara ci ha visto giusto. Chi invece non ha ceduto alle facili lusinghe, alle tentazioni di corruzione, alla devianza progettuale è stato proprio l'assessore Bruno La Pietra (almeno per quanto ci consta sapere) che ha saputo rispettare la promessa fatta alla cittadinanza, di uno spazio “libero” dalla speculazione edilizia ancora tanto cara a “tutti gli uomini del presidente trasversale, il Mattone” che ancora oggi sono per i Centri Commerciali fasulli (ben 8), per le aziende partecipate ma non dichiarabili per vergogna (Co.Di.Tex), per la ZFU sul Corso Volsci e non per le aziende dell'area industriale di Sora, per la turbogas della Cartiera del Sole, ecc... Tutti argomenti che non hanno un Partito, ma un Partito Unico. Che Sora abbia urgentissimamente bisogno di un cinema teatro, così come di altri spazi per la cultura, è assolutamente vero. Lo direbbero tutti, anche chi non sa leggere e scrivere.
Che Sora debba attendere altri finanziamenti è assolutamente falso, giacchè il Comune gestisce un bilancio che non è di poco conto. Si tratta evidentemente di stabilire le regole di spesa, di fissare priorità di spesa, di fare delle scelte di spesa in funzione dei bisogni della città e non in base a chissà quale perverso metodo fino ad oggi adottato. Perchè le strade si e un cinema no? Perchè in piazza Ortara si e in piazza “vattelo a pesca” no? Dunque, lo dica il candidato a sindaco. Dica che farà un nuovo cinema/teatro a Sora. Intanto, suggerirei all'assessore Bruno La Pietra di utilizzare al massimo l'esiguo spazio ricavato in piazza, di tenerlo sempre aperto e disponibile per tutte le attività artistiche culturali di un certo spessore. Di fare tre iniziative al giorno anziché 1 ogni 3 giorni. Di valorizzare quei pochi metri quadrati perchè sicuramente rendono molto di più dei 10.000 metri quadrati chiusi ed abbandonati del c.c. “Serapide”.
Che la Cultura trovi in quello spazio la propria casa e punto di incontro intercomunale. Tutto lo spazio per tutte le arti, e piazza Ortara vivrà 1000 anni. Dunque caro Pio, piazza Ortara è stata una battaglia vinta, ma c'è ancora da vincere la guerra. Ma i nemici o meglio, gli avversari della Cultura a Sora, sono dall'altra parte.
* Sora 21 gennaio 2011. Maurizio D'Andria iscritto al Movimento Cinque Stelle di Sora. Movimento 5 Stelle Sora: www.facebook.com/movimentocinquestelle.sora
1 comment:
Mi permetto di dissentire parzialmente sul suo commento relativo all'ex-cinema Capitol di Sora. Concordo comunque sul vasto malcostume e illegalità che traspare da tutti i progetti edilizi/urbanistici degli ultimi anni (in primis il centro commerciale Serapide) che danno l'idea di chi siede sulle poltrone comunali.
A mio parere l'attuale sistemazione della piazza con annesso centro uno-funzionale è uno scempio edilizio, architettonico, urbanistico, ma soprattutto sociale: la memoria del cinema Capitol non è stata preservata per nulla, la piazza è solo un grande prato, ma soprattutto appunto quello che doveva essere un centro polifunzionale a servizio della città e dei cittadini sarà (e già lo è) un ritrovo per tanti giovani per bere/fumare/ecc. Un luogo già abbandonato a soli pochi mesi dalla sua ultimazione.
Non concordo dunque sull'accettazione dell'opera solo perchè ha preservato la collina e ha evitato una speculazione edilizia costruendo più metri cubi. Certamente ora che lo scempio è stato costruito bisogna pur farne qualcosa, ma ciò non giustifica le gravi scelte (o non scelte) che sono state fatte. La cultura NON può trovare spazio in quelle 4 piccole mura purtroppo, e forse non potrà mai trovare spazio in un paese quale Sora.
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