Sembra
strano, ma nelle nostre zone , che danno l’impressione di essere
fuori da ogni forma di progresso o sperimentazione si sta realizzando
una forma di agricoltura singolare e rivoluzionaria.
“L’orto
sinergico” sta portando una rivoluzione copernicana nel modo di
fare agricoltura e farla bene, è un paradosso scientifico , ma
secondo natura.
Non
si zappa, non si ara, non si concima con prodotti chimici, non si
ostacola la natura. Tutto secondo natura
Basta
seminare e lasciar crescere i semi già nel terreno perché il
terreno assuma una sorta di autofertilità crescente
Arare
vuol dire immettere ossigeno nel terreno che brucia i microbi
anerobici e danneggia i cicli produttivi.
La
zona a prodotto deve essere sempre ricoperta da scarti vegetali ,
formando una pacciamatura che trattiene umidità, combatte le erbe
infestanti,protegge il suolo dall’effetto pioggia.
Il
bordo dei campi va creato con materiali naturali , ogni altra cosa
crea solo danni.
Abbiamo
parlato del non fare , pratica che va completata avendo a coltura
almeno tre specie che esemplifico così
Almeno
una leguminosa , ceci, lenticchie,fagioli , piselli, che per merito
di un batterio che si forma nelle loro radici apportano azoto
naturale al suolo.
Non
può mancare una liliacea aglio,cipolla,porro,scalogno , che tengono
lontano i batteri nocivi.
Infine
la regina dell’orto l’insalata o una verdura a foglie verdi al
centro della zona seminata con un intervallo adeguato perché non si
soffochino l’un l’altra.
Non
ci sono campi coltivati senza fiori. I fiori abbelliscono le aiuole e
sono utilli perché hanno come la calendula attività antibatterica o
nasturzio e piretro che
l’umidità
del terreno, alcune sono medicinali o commestibili per cui hanno una
funzione positiva, come pianta e come complesso produttivo sinergico.
I
allontanano le formiche.
Le
erbe spontanee, se non rappresentano un danno palese vanno sfoltite ,
infatti trattengono primi raccolti dipendono dalla natura del terreno
, ma con il passare degli anni avremo raccolti incrementali.
Per
una corretta conduzione di un orto sinergico il terreno va diviso in
porzioni di due specie il seminato e le aree di lavoro e di
passaggio.
La
terra assumerà l’aspetto di un giardino dove le aiuole
sopraelevate sono le aree di produzione , divise da stretti passaggi
per muoversi agevolmente.
Appena
messe a coltura le aiuole vanno ricoperte di paglia , che
decomponendosi produce miceti,le cui flocculazioni proteggono dalle
aggressioni microbiologiche.
Questa
meraviglia, questa che non è più una sperimentazione ma una
realizzazione, è frutto del lavoro e della costanza di ELIO, un
pensionato che quando spiega la sua creatura si trasforma in uno
scienziato e usa espressioni antiche quasi messianiche.
Questa
“terra della speranza” si trova su quelli che furono i terreni
del Padre di Cicerone , subito dietro San Domenico nell’area
golenale del Fibreno facilmente individuabile per l’apparente
disordine che si stacca dai campi circostanti squadrati e ben potati,
venite e vivrete una esperienza nuova.
La foto da www.rivistadiagraria.org
La foto da www.rivistadiagraria.org
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