Monday, November 15, 2010
Sull'invaso di Balsorano intervengono gli attivisti di Verde Liri.
A Balsorano meglio realizzare un'area Wetland (zona di fitodepurazione delle acque).
L'associazione Verde Liri di Sora ha acquisito presso gli uffici del Genio Civile della Regione Abruzzo gli atti relativi al progetto di costruzione di uno sbarramento nell'alveo del fiume Liri nei pressi del Castello di Balsorano. Fra qualche giorno l'associazione presenterà agli enti competenti un documento, qui riassunto, a tutela delle popolazioni e del patrimonio ambientale coinvolte dal progetto.
In sintesi l'opera intende realizzare un laghetto di circa 1KM di lunghezza nel fondovalle a scopo turistico e ricreativo a monte dello sbarramento medesimo, mentre a valle una condotta forzata con circa 11mc d'acqua al sec, dopo 3,5Km di percorso interrato, con un salto di quota di mt. 20 attiverebbe una centrale idroelettrica in località Colle castagno, con potenza di circa 3 MW.
Un progetto simile venne avanzato già ulcuni anni orsono e già allora furono numerose le voci di dissenso. la Regione Lazio bocciò anch'essa il progetto con delibera del 28/7/2004.
La costituzione di bacini lacustri può essere un fattore positivo nel territorio; come riserva d'acqua per l'agricoltura, sviluppo delle attività di produzione ittiche, turistiche, sportive, nonchè come strumento di autodepurazione delle acque. Se a questi possibili benefici aggiungiamo la produzione di energia pulita e rinnovabile possiamo affermare che la proposta in esame ha potenziali elementi positivi da valutare attentamente.
Non si tratta quindi ora di iscriversi per principio al partito dei no o dei sì, ma di esaminare nello specifico il progetto e valutarne tutti gli aspetti.
Crediamo che occorra inserire questo progetto in una valutazione più generale dello stato ecologico del nostro fiume Liri uno dei più belli d'Italia per la varietà di paesaggi che attraversa fino alla suo foce. Oggi però il fiume è tormentato già alle sue sorgenti da forti inquinamenti dovuti al cattivo funzionamento degli impianti di depurazione, da troppe captazioni, conduzioni sotterranee e forzate. Snaturato e alienato dal suo corso normale, le sue acque non riescono ad autodepurarsi trasportando con sè “tal quale” l'inquinamento. Il Liri quindi, partendo dalle acque del Fucino andrebbe risanato (come aveva previsto la Comunità Europea accordando uno stanziamento di circa 60 milioni di Euro per realizzare un bacino di lagunaggio al centro della piana fucense ) e avrebbe quindi bisogno di un piano complessivo di salvaguardia e razionale utilizzo delle sue acque.
In questo quadro può inserirsi certamente la costituzione di piccoli bacini avventizi e collaterali al fiume come prevedono le ultime direttive regionali, (aree umide – wetland). che possano svolgere molteplici funzioni ecologiche, agrarie, turistiche, energetiche, simili o maggiori a quelle richiamate nelle intenzioni dei progettisti di Balsorano.
A seguito di una disamina della progettazione in nostro possesso ci sentiamo comunque di muovere a questo progetto le seguenti obiezioni :
1- problemi idrogeologici :
Il progetto realizza uno sbarramento totale del fiume Liri (in altri esempi di sbarramento sul Liri o sul Fibreno ad Isola del Liri viene interessato solo un braccio del fiume) con un corpo murario alto circa 7 mt. e largo 80 mt. formando un bacino idrico di 600.000 mc e modifica sostanzialmente la rete idrologica del territorio nei comuni di Balsorano e Sora
Premesse:
l'invaso si troverebbe in una zona sismica di prima categoria, proprio lungo il corso del fiume Liri che è particolarmente esposto agli effetti delle faglie sismiche della Valle Roveto.
è confinante con un'importante infrastruttura viaria che poggia su una zona geologicamente fragile esposta a frane indicata nella carta geologica in M4 e cioè composta da arenarie e marne argillose.
l'opera intercetta lungo la sua condotta forzata alcuni conoidi detritico alluvionali e alcune frane profonde segnalati dalla “Carta del rischio” della Valle Roveto
per l'interramento della condotta forzata si escaverebbero circa 120.000 mc di terreno in un angusto declivio assai fragile geologicamente (zona M4), posto a fianco della strada statale SS82, della superstrada Sora -Avezzano e della tratta ferroviaria Sora -Balsorano.
per realizzare la condotta occorerrebbe demolire la sostruzione di un'antico ponte romano sul Liri sito a Collepiano, attraversare zone boschive ed abitate.
Come già la Regione Lazio afferma nel 2004 non sono evidenziate le modalità di gestione dell'impianto elettrico con le evetuali influenze indotte sul corso d'acqua alle variazioni del regime idraulico.
Dalle premesse possiamo dedurre che forte potrebbe essere l'interferenza che queste opere possono provocare sulla stabilità idrogeologica della valle, ove si situano a pochi metri dalle opere progettate tre (3) importanti infrastrutture e cioè: Superstrada Sora- Avezzano SS 82, Ferrovia Sora- Avezzano.
In particolare la saturazione di acqua nel sottosuolo provocata dalla presenza del lago potrebbe determinare fenomeni di smottamento a danno delle strutture della superstrada Sora- Avezzano.
Eventuali errate gestione dei flussi idrici potrebbero comportare eventi dannosi o catastrofici per il territorio a valle della diga. Nel caso di grandi pioggie improvvise una gran massa d'acqua si riverserà sulla diga, e, una volta aperte le paratie mobili, capaci di un deflusso pari a 900 mc al sec. si inonderebbe la piana di Sora, che può far fronte a un massimo di 550mc. al sec.
Si evidenziano così almeno tre componenti di rischio idrogeologico:
- rischio frane; incidenti sulla stabilità delle importanti infrastrutture viarie e ferroviarie ivi presenti.
- rischio sismico; con rottura delle paratie ed inondazione catastrofica di Sora, Isola del Liri, e Castelliri.
- rischio di evento alluvionale; per sommatoria di flussi idrici dalla centrale e dai fianchi delle montagne.
2- Qualità della proposta turistica
I progettisti pensano alla creazione del laghetto come opera idonea alla “valorizzazione del territorio” e capace di attrarre flussi turistici.
I promotori pongono questa supposta potenzialità come motivazione principale dell'opera di cui parliamo.
A nostro sommesso parere al momento non crediamo che un lago artificiale che, come già si è detto sarebbe formato da acque inquinate possa attirare visitatori. Prevediamo quindi che per diversi motivi sarà difficile realizzare un'equilibrato assetto ecologico dell'invaso le cui acque risulteranno assai scure, torbide ed inquinate da colibatteri e metalli pesanti. Certamente l'invaso non sarà balneabile. (A proposito un' analisi delle acque del Liri commissionata nell'estate 2010 dalla nostra associazione effetttuata presso le Compre di Sora ha evidenziato forti inquinamenti da: Piombo, Cadmio, Antiparassitari Azotati, e cariche batteriche 50 volte superiori alle acque potabili. C.B.A.Center- Sora) .
3- Potenza e funzionalità della centrale idroelettrica
La relazione tecnica da noi eseminata mira a dimostrare che è possibile produrre circa 3,4 MW (energia pari al consumo di elettricità di un paese di circa 2000 abitanti).
Questi calcoli si basano considerando una portata media del fiume Liri di circa 14 mc al sec.. portata d'acqua del tutto aleatoria ricavata da dati statistici medi troppo lontani riferiti agli anni 1963- 1998, mentre sappiamo che negli ultimi 20 anni le portate medie utili si sono abbassate a circa 6-8 mc.
Inoltre è ingiustificato basare calcoli di potenza media ricavabile dalle turbine su un fiume a carattere torrenziale quale è il fiume Liri. La portata media infatti somma anche le acque delle piene autunnali e primaverili che invece non sono utilizzabili ai fini dello sfruttamento idroelettrico. Pertanto l'acqua disponibile si aggira intorno ai 6-8 mc al sec. Di conseguenza l'energia che si produrrà non potrà probabilmente superare i 2MW.
4- Impatto ambientale a valle della diga
L'utilizzo di lunghe e grandi condotte forzate è inusuale, generalmente nelle dighe a sbarramento totale dei corsi d'acqua per uso idoelettrico il rilascio dell'acqua è immediato (esempio centrale idroelettrica sul Liri di Arce).
La soluzione tecnica proposta, imposta dalla scarsa pendenza del fondovalle (0,5%), comporta circa 5 km. di forte alterazione del regime idrologico dell'asta fluviale lirina che per quel tratto perde quasi tutta la sua acqua. Ai fini di rispettare il MDV/minimo deflusso vitale del fiume imposto dalla Autorità di Bacino, le turbine elettriche dunque dovranno essere inattive per diversi mesi all'anno abbassando ulteriormente la produzione media di elettricità a circa 1MW.
Si tratta quindi di un piccolo apporto di energia a fronte del forte impatto ambientale che comporta la quasi assenza di acqua nel letto naturale del fiume e il peggioramento dell'equilibrio ecologico del fiume.
La soluzione tecnica adottata, se realizzata, danneggerebbe ulteriormente la qualità dell'acqua del Liri presso Sora in quanto le tratte di scorrimento idrico effettuate in condotte forzate non producono effetti positivi ai fini dell' autodepurazione delle acque.
A proposito riteniamo condivisibile l'azione del Comune di Sora che ha già manifestato ufficialmente la sua contrarietà all'opera, cosi come prospettatta. Nel progetto infatti sono previsti circa 1,8 Km. di condotta forzata di diametro di 3mt nel Comune di Sora in uno stretto vallivo dove già diverse infrastrutture si contendono gli angusti spazi con il fiume. L'autorità comunale non intende rinunciare a salvaguardare il flusso naturale del fiume nel suo territorio già gravato da una diga sul Liri a scopo irriguo. La condotta forzata da realizzare nel territorio di Sora inoltre non migliora la produttività dell'impianto, ma serve soltanto a tentare di aumentare in modo fittizio di alcuni metri il salto idraulico per superare la soglia di potenza di 3000 kW di concessione prevista dalla legge L.R 17/2007 art.8 comma5.
5- qualita economica del progetto
I proponenti hanno previsto una spesa per la realizzazione del progetto di quasi 11 milioni di Euro che dovrebbero in gran parte 70% essere a carico della collettività.
Nella relazione generale sono mancanti però diverse voci di spesa comportate dall' esproprio dei terreni e dai risarcimenti dei danni dovuti all'istallazione degli impianti a privati ed enti.
Gli stessi proponenti indicano l'opera come inserita in un piano più generale (PRUST- Medi Bacino del Liri) di valorizzazione ambientale del territorio di cui non ci risultano evidenze documentali.
A fronte di decine di milioni di spese crediamo che difficilmente questa opera potrà creare una corrispondente ricchezza sul territorio sia per le già avanzate critiche sulla possibile valorizzazione turistica del lago progettato che per l'effettiva potenza idroelettrica ricavabile dal fiume Liri.
In conclusione
- La creazione di un laghetto a scopo turistico e ricreativo non è proponibile con il livello alto di inquinamento delle acque del Liri e l'opera porterebbe ulteriori squilibri ambientali nel fiume e nel territorio circostante l'invaso.
- Il fiume Liri nel suo tratto superiore ha un regime idrologico torrenziale, carattere che impedisce un suo razionale sfruttamento energetico.
Visto l' importante bacino idrologico a monte dell'opera prospettata non sembra opportuno un totale sbarramento di queste acque che in caso di eccezionali precipitazioni, possono provocare piene potenti e pericolose.
La realizzazione delle opere sembra trovare ostacoli tecnici sul territorio per il rischio di dissesti idrogeologici e danneggiamento di grandi infrastrutture.
Nel complesso il progetto sembra troppo impattante sull'ambiente rispetto ai vantaggi che offre.
Si tratta dunque di una proposta può colpire numerosi interessi privati e pubblici , tra cui l' Ente di Bonifica Conca di Sora e agricoltori associati, ANAS, FFSS, pescatori, ristoratori, sportivi, operatori turistici posti presso il fiume, abitanti del fondovalle e delle città interessate dal deflusso del Liri. ecc. Pensiamo quindi che queste scelte fortemente condizionanti il territorio debbano essere ampiamente condivise dalla popolazione e dagli enti pubblici interessati.
Aggiungiamo in ultimo che le nuove normative impediscono di modificare artificialmente i regimi fluviali senza consistenti e reali motivi di interesse generale, auspicano il ripristino di sistemi di esondazione naturale dei fiumi in zone agrarie non edificabili, impongono di assicurare la continuità biologica delle aste fluviali e possibilmente creare zone di fitodepurazione delle acque.
In questo più lungimirante quadro normativo quindi va incanalata la proposta dei nostri amici di Balsorano a cui daremo la nosrtra più grande collaborazione per valorizzare veramente il nostro territorio e l'ambiente, non con colate di cemento, ma a partire dal suo risanamento ecologico che è la vera arma per sviluppare efficaci economie agricole ed industriali ed attrarre il turismo.
* Sora 10/11/2010 Loreto Tersigni, Domenico La Posta, Tullio Coraggio e Elio Pizzuti. dell'Ass. Verde Liri, sezione Ambiente.
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