Monday, July 30, 2012

Maurizio D'Andria scrive al Ministro dell'Ambiente


Causa penale presso Tribunale di Sora (FR) n. 1064/08 R.G., per probabile illecita installazione di una turbogas nella Cartiera del Sole di Sora (FR)

Sig. Ministro.

Può darsi che Lei sia già informato dei fatti in oggetto avendo ricoperto l'incarico di Direttore Generale dell'attuale Ministero. Avrà forse ricevuto qualche mia comunicazione che ho inviato al suo predecessore e tante alla sua Direzione Generale. In poche parole, Le scrivo per sollecitarla ad intervenire personalmente nella vicenda che vede chiamati in causa (penale) tre dirigenti della Regione Lazio più l'ex direttore della Cartiera del Sole – Burgo Group SpA, di Sora (FR) accusati dalla Procura della Repubblica di Cassino di aver violato il D.P.R. del 12 aprile 1996 sulla Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.) per l'impianto turbogas di cui trattasi. Ora, posso capire che la Procura di Cassino possa essere ritenuta una Procura “minore”, magari piuttosto “sonnacchiosa”, ma nella vicenda in questione mi pare si stia muovendo con la dovuta circospezione e documentazione. I documenti agli atti del processo, a partire dai pareri emessi dal suo stesso Ministero (in particolare, il parere 325/2009), dall'ISPRA, dalla Commissione Tecnica Ministeriale per la VIA/VAS e dai consulenti tecnici della stessa Procura, certificano inequivocabilmente che l'impianto in questione era di competenza della V.I.A. ministeriale, presentata però come regionale (per cui comunque, in base all'allegato A e D del D.P.R. del12/04/96 ci si attendeva il rinvio obbligatorio alla VIA) alla quale infine, con solo parere dirigenziale (cioè in violazione di una sentenza del Consiglio di Stato, sez. VI, nr. 127/2005), ci si è clamorosamente espressi per un DINIEGO ALLA V.I.A. per l'impianto in oggetto, autorizzando così anche la Provincia di Frosinone in sede di Autorizzazione Integrata Ambientale del 20/01/2009 a compiere atti meritevoli di un nuovo intervento della Procura perchè rilasciata molto probabilmente in violazione del D.Lgs 59/2005. Abbiamo avuto modo di conoscere il suo Dott. Mariano Grillo in tribunale e di cui abbiamo ricevuto comunicazioni “ambigue” per via di fogli, firme e timbri mancanti/omessi su altro parere “più docile” (511/2010), così abbiamo appreso in tribunale, di una comunicazione del suo Ministero datata 2011 indirizzata forse alla sola società proponente e non alla Procura della Repubblica di Cassino (ora agli atti del processo, dopo la deposizione da parte dell'avvocato di parte Burgo) pure interessata dei fatti, comunicazione che sembrerebbe essere un “mi rimangio tutto” a favore della società proponente sebbene, come detto, i pareri espressi dalla sua Commissione Tecnica per la VIA/VAS (a firma di 50 nominativi) e delle altre autorità tecniche prima ricordate, abbiamo detto tutto il peggio possibile sulla vicenda in corso, tant'è il rinvio a giudizio delle 4 persone in questione e la chiusura delle indagini al 2009.
Perchè le scrivo e le ricordo quanto sopra, portando lo stesso alla attenzione del Presidente Monti? Semplicemente perchè c'è stata la sentenza del GIP della Procura di Taranto sull'ILVA di Taranto con il conseguente sequestro degli impianti perchè dimostrati essere mortali per la popolazione a causa delle polveri e diossina emesse da quegli impianti e respirate dagli inermi cittadini tarantini.
Come lei certamente saprà, le turbogas (anche quella della Cartiera del Sole di Sora) producono nano polveri del tipo PM2,5 dannosissime per la salute umana (dati OMS), ancora più fine di quelle che produce l'ILVA di Taranto e perciò ancora più invasive, causanti gravissime malattie cardio respiratorie e tumorali soprattutto per i bambini/e di tenera età e gli anziani già provati da altre patologie. A Taranto si è dimostrato che più di 390 morti sono state causate dagli inquinanti emessi dall'ILVA per cui ecco gli arresti domiciliari dei dirigenti. Sig. Ministro, mi auguro che Lei non voglia attendere che a Sora vi siano 390 morti per fare chiarezza sulla vicenda che qui ci tocca per prossimità. Mi auguro cioè, che lei non voglia attendere  che una sentenza del Giudice imponga la chiusura di un impianto da tutti gli organi  tecnici competenti ritenuto “illegittimo”  (eccetto da 3 dirigenti della Regione Lazio, documenti e leggi alla mano). Insomma, i giudici fanno il loro mestiere, applicano la Legge e la fanno rispettare. E meno male che ci sono i magistrati altrimenti, immagini Lei che Italia avremmo. Tocca invece alla politica e a chi dirige il Paese (per le proprie competenze) vigilare affinchè  altri apparati dello Stato applichino la Legge e la facciano rispettare  anche ad altri Enti pubblici e soggetti privati. Il caso Taranto come lei ben sa, “fa giurisprudenza” e il Giudice di Sora oltre che ritenere fondate tutte le accuse potrebbe facilmente rifarsi a questo precedente e ordinare il sequestro dell'impianto turbogas (peraltro recentemente installato -2009, non indispensabile alla continuazione del processo produttivo aziendale in quanto questa possiede ancora in linea le originarie caldaie pre turbogas; turbogas adottata per produrre maggiormente energia elettrica e profitto ottenuti però sulla pelle dei cittadini). L'Associazione ambientalista Verde Liri di Sora si è costituita parte civile nel procedimento dunque, la cosa non potrà essere facilmente “occultata” nel senso desiderato dai “poteri forti”. I cittadini ci tengono molto alla propria salute cosi come al lavoro ma non si può sottostare a questo ricatto di stampo mafioso, soprattutto quanto l'alternativa è la morte prematura dei propri figli. Un monitoraggio della qualità dell'aria svolto da ARPA LAZIO in data 1 – 13 febbraio 2012 ha riscontrato elevatissimi superamenti delle soglie di guardia per le PM2,5, per 13 giorni su 14 di monitoraggio (allegata). Constatate le violazioni di legge e l'elevatissimo inquinamento prodotto da detta turbogas, le associazioni ambientaliste e io che ho firmato ben 3 esposti ad altrettante Procure (Cassino, Roma e Frosinone) per i fatti di competenza, abbiamo sempre chiesto una sola cosa e cioè, che la Burgo SpA adottasse per la turbogas gli indispensabili filtri anti PM2,5 (veda sistema EMx), si mettesse in regola con le leggi in materia ambientale, conseguisse magari una certificazione EMAS. Noi non siamo “a priori” contro le turbogas. Siamo però contro ogni ipotesi di disastro ambientale e di attentato alla salute pubblica (e di omicidio). Dunque, sig. Ministro, per evitare futuri scioperi, disagi aziendali, conflitti sociali e malati gravi (e morti) anche a Sora  o comunque, che la Legge non venga fatta rispettare anche alla soc. Burgo Group SpA che ancora nel 2009 – 2013 (cioè in periodo di piena adozione delle Direttive CE e presenza di specifica normativa nazionale) pensa di potersi comportare come 100 anni fa o come si fosse ancora nella fase della rivoluzione industriale (fumo di Londra) con disprezzo della salute pubblica, ricattando la forza lavoro e violando tutte le Leggi in materia ambientale, la invito a riprendere “in mano” la vicenda di cui le scrivo e di anticipare con una azione  importante del suo Ministero il verdetto del Giudice che, qualora fosse positivo, cioè di condanna degli imputati e di fermo della turbogas anche solo per “abuso edilizio”, avrebbe fatto soltanto il proprio dovere laddove altri non lo hanno fatto (e in questo, anche Lei) oppure, esprimere parere “negativo” e allora addio ad ogni possibile sentimento di legalità e fiducia verso le istituzioni di almeno 100.000 residenti locali informati dei fatti perchè a fronte dei pareri di tantissimi eminenti tecnici ministeriali e di parte Procura che certificano le violazioni contestate (da me sempre puntualmente divulgati all'opinione pubblica), un così parere del Giudice non avrebbe niente di giuridico ma soltanto politico, della peggiore specie di cui spero, Lei non voglia essere classificato.
Le allego il monitoraggio effettuato da ARPA LAZIO e il documento nel quale informo di tali esiti  gli Enti preposti al controllo e alla vigilanza cosicchè, se domani un cittadino che si ammalasse volesse fare causa agli Enti interessati per omissione di atti o complicità, potrebbe ora farla e richiedere rimborsi milionari per i danni subiti alla propria salute per le deficienze degli Enti (e dirigenti) competenti perchè informati dei fatti e perciò omertosi.
Spero voglia farci conoscere il suo parere in proposito e soprattutto, che intervenga subito.

   * Distinti saluti Dott. Maurizio D'Andria DNDMRZ60E28D843U - Sora, 28/07/2012

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