Friday, June 06, 2014

LASCIAR FARE L’agricoltura sinergica è la pratica del non fare

Sembra strano, ma nelle nostre zone , che danno l’impressione di essere fuori da ogni forma di progresso o sperimentazione si sta realizzando una forma di agricoltura singolare e rivoluzionaria.

L’orto sinergico” sta portando una rivoluzione copernicana nel modo di fare agricoltura e farla bene, è un paradosso scientifico , ma secondo natura.
Non si zappa, non si ara, non si concima con prodotti chimici, non si ostacola la natura. Tutto secondo natura
Basta seminare e lasciar crescere i semi già nel terreno perché il terreno assuma una sorta di autofertilità crescente
Arare vuol dire immettere ossigeno nel terreno che brucia i microbi anerobici e danneggia i cicli produttivi.
La zona a prodotto deve essere sempre ricoperta da scarti vegetali , formando una pacciamatura che trattiene umidità, combatte le erbe infestanti,protegge il suolo dall’effetto pioggia.
Il bordo dei campi va creato con materiali naturali , ogni altra cosa crea solo danni.
Abbiamo parlato del non fare , pratica che va completata avendo a coltura almeno tre specie che esemplifico così
Almeno una leguminosa , ceci, lenticchie,fagioli , piselli, che per merito di un batterio che si forma nelle loro radici apportano azoto naturale al suolo.
Non può mancare una liliacea aglio,cipolla,porro,scalogno , che tengono lontano i batteri nocivi.
Infine la regina dell’orto l’insalata o una verdura a foglie verdi al centro della zona seminata con un intervallo adeguato perché non si soffochino l’un l’altra.
Non ci sono campi coltivati senza fiori. I fiori abbelliscono le aiuole e sono utilli perché hanno come la calendula attività antibatterica o nasturzio e piretro che
l’umidità del terreno, alcune sono medicinali o commestibili per cui hanno una funzione positiva, come pianta e come complesso produttivo sinergico.
I allontanano le formiche.
Le erbe spontanee, se non rappresentano un danno palese vanno sfoltite , infatti trattengono primi raccolti dipendono dalla natura del terreno , ma con il passare degli anni avremo raccolti incrementali.
Per una corretta conduzione di un orto sinergico il terreno va diviso in porzioni di due specie il seminato e le aree di lavoro e di passaggio.
La terra assumerà l’aspetto di un giardino dove le aiuole sopraelevate sono le aree di produzione , divise da stretti passaggi per muoversi agevolmente.
Appena messe a coltura le aiuole vanno ricoperte di paglia , che decomponendosi produce miceti,le cui flocculazioni proteggono dalle aggressioni microbiologiche.
Questa meraviglia, questa che non è più una sperimentazione ma una realizzazione, è frutto del lavoro e della costanza di ELIO, un pensionato che quando spiega la sua creatura si trasforma in uno scienziato e usa espressioni antiche quasi messianiche.
Questa “terra della speranza” si trova su quelli che furono i terreni del Padre di Cicerone , subito dietro San Domenico nell’area golenale del Fibreno facilmente individuabile per l’apparente disordine che si stacca dai campi circostanti squadrati e ben potati, venite e vivrete una esperienza nuova.

La foto da www.rivistadiagraria.org

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