Saturday, December 31, 2011

Volley Globo Sora. L'intervista di Fine Anno a capitan Scappaticcio



IL 2011 VISTO E VISSUTO DA CAPITAN SCAPPATICCIO

La Globo Banca Popolare del Frusinate Sora ha chiuso e salutato il 2011 con l'ultima gara casalinga contro Castellana Grotte, ma l'anno solare in se racchiude due mezze stagioni sportive e ovviamente però, l'interesse è tutto puntato su quella che stiamo vivendo e assieme a capitan Scappaticcio proviamo a ripercorrerne gli step principali. Prima che avessero inizio le gare di campionato, diciamo alla chiusura del volley mercato, cosa pensavi sulla tua squadra, su quelle avversarie e su quello che andava a iniziare in genere?


"Mi aspettavo un grande equilibrio in alto, e naturalmente la nostra squadra come tutte le altre, era da verificare sul campo. Dopo i primi riscontri, le sensazioni del volley mercato sono state più o meno smentite. Per quello che riguarda la nostra squadra certamente sapevamo di avere un potenziale alto da sviluppare dimostrato dalle ottime gare disputate quando eravamo tutti abili e arruolabili; le avversarie invece, con in testa Castellana e Segrate, le sapevamo ampiamente competitive".

Poi è arrivato settembre e i campi hanno cominciato a dare verdetti e risultati, questi sono stati molto diversi da quello che pensavi? Quali le "sorprese" che ti hanno stupito in generale? 

"In generale, l'equilibrio in alto tra 8-10 formazioni era un elemento che consideravo certo e in effetti così è stato. Come ho sempre sostenuto, il roster di Castellana Grotte naturalmente resta quello più completo e competitivo. Certamente la prima parte di stagione del Club Italia è stata una bella realtà, seguita e non perchè meno importante, da quella di Molfetta che prosegue imperterrita il suo cammino nei piani alti della classifica. La sorpresa in negativo è stata Genova dalla quale mi aspettavo tanto e invece non ha centrato la qualificazione in coppa. Conoscendo la professionalità degli atleti che compongono la rosa giocheranno un girone di ritorno con tanta determinazione e potranno essere molto pericolosi".

In questo anno è stata fatta anche una "manovra" alla quale la società sorana non era mai ricorsa: fine del rapporto di collaborazione con lo schiacciatore brasiliano Dedè e successiva operazione di mercato per l'acquisto dello schiacciatore bulgaro Bratoev. Cosa ne pensi di questa decisione e quali sono stati i cambiamenti che ne sono scaturiti?

"Ognuno di noi conosce la dura legge dello sport. Il rendimento di un atleta scaturisce da tanti fattori che alla fine sono determinanti nell'essenza del gioco. Per il resto, certamente la scelta della società è conseguita a considerazioni che lo staff tecnico ha ritenuto giusto fare per migliorare la squadra. Nulla toglie alla professionalità, al giocatore e alla dimensione dell'uomo Dedè, che ha mostrato nei mesi trascorsi insieme. La scelta di ingaggiare Bratoev oggi ci permette di avere più qualità in campo nei fondamentali di battuta e attacco senza sottovalutare il compito che svolge in ricezione".


Alla fine del girone d'andata, tirando le somme sui risultati della tua squadra e su quelli di tutta la serie A2, siete sui binari giusti per il raggiungimento degli obiettivi iniziali posti dal vertice societario?

"Certamente siamo in corsa per tutti gli obbiettivi, abbiamo dimostrato di essere una squadra tosta andando a vincere in condizioni difficili senza Gemmi, Kay e il sottoscritto, e con Libraro al 50%. Quindi, lotteremo con tutto quello che abbiamo in corpo e nell'animo per questa società e per la proprietà Giannetti, la quale famiglia riesce a trasmetterci tanto entusiasmo e voglia di emergere".


Parliamo un po di te, del capitano fomentatore di folle con la reputazione del giocatore testa..."calda". In questo mezzo campionato con quanti colleghi hai già avuto attrito sotto rete? Ci racconti un episodio o un aneddoto simpatico del caso?

"Sicuramente il mio carattere non è "freddo". La voglia di vincere delle volte mi spinge oltre ma vi assicuro che una volta terminata la gara tutto ritorna nella normalità più assoluta. Non provo rancore per ciò che mi è stato proferito e mi piacerebbe che anche gli altri non si sentissero offesi dal mio comportamento. Sono così, vorrei vincere sempre, ma ciò significa anche accettare il verdetto del campo con la massima trasparenza e naturalezza. Qualche attrito in questo mezzo campionato l'ho avuto e gli episodi sono troppo complessi per essere raccontati. Lo conservo per la prossima intervista".


Torniamo seri perchè anche ai migliori succede di infortunarsi e la tua coscia quest'anno ti ha fatto tribolare abbastanza. Ti va di parlarne e di spiegarci come un guerriero come te riesca a tornare velocemente in campo al servizio dei suoi compagni e tifosi?

"Questa coscia, dopo la lesione avuta nella gara interna con Molfetta mi sta facendo tribolare non poco. Sono rientrato nella gara a Genova e dopo il tour de force della gara infrasettimanale con Segrate ho cominciato ad accusare dei dolori di scompenso a tutta la gamba. Mi hanno fatto compagnia fino alla gara di domenica contro Castellana non permettendomi di allenarmi come avrei voluto. Oggi però va molto meglio e nell'ultimo allenato del 2011 sono quasi completamente rientrato nei miei ritmi, finalmente e con i dovuti scongiuri, senza dolori e nè fastidio. Questi tre giorni di relax faranno il resto con la certezza di ritornare in palestra il 2 gennaio per preparare al meglio questo girone di ritorno davvero molto impegnativo. Ci restano ancora quattordici battaglie di regular season più l'incontro dei quarti di finale di Coppa Italia il 18 gennaio a Castellana....incrociamo le dita".

Nel match casalingo contro Molfetta hai dovuto abbandonare il campo quasi subito e alla fine della partita eri più sudato dei tuoi compagni che hanno disputato tutta la gara, ci descrivi quello che provi quando non puoi dirigere il gioco della tua squadra? 

"Questa è un'altra peculiarità del mio carattere....non riesco a restare distaccato dalla partita neanche quando sono fuori. E' più forte di me...è troppo importante e ha una valenza indefinibile".

Qual'è stata la gara più bella del 2011, quella che ricordi con più piacere? E quella più brutta? Perchè?

Non riesco a ricordare quale possa essere stata la gara più bella, ce ne sono tante. Sicuramente una tra queste è la partita vinta a Loreto perchè l'uscita dal campo di Kay per il problema alla caviglia è stata la prima partita senza il nostro opposto titolare. Puoi immaginare come, senza un giocatore che può darti 25/30 punti a partita, tutto diventi più complicato, invece siamo stati bravissimi. Quella più brutta? Tutte le volte che perdiamo... Certamente la gara a Isernia, una partita giocata male sia tecnicamente che tatticamente ricordata anche per il bruttissimo infortunio di Gemmi. Una giornata nata male finita peggio. Mi piace immaginare che le partite più belle siano quelle che devono essere ancora giocate".


In questo tuo bilancio di capodanno cosa si chiude in attivo e cosa in passivo? sia personalmente per Scappaticcio che per la sua squadra.

"Il bilancio è sicuramente in attivo, considerando anche che si chiude l'anno solare e che in realtà si chiudono due mezze stagioni di due campionati differenti. Abbiamo giocato un quarto di finale Paly-Off e una semifinale di Coppa Italia nello scorso campionato. Abbiamo centrato una qualificazione in coppa che sancirà l'accesso alla Final-Four e siamo in corsa per i Play-Off campionato. Meglio di così si può fare e questo dovrà e servirà a spingere oltre l'ostacolo l'ambizione di ognuno di noi.
Per quello che riguarda me, un bilancio positivo che può e deve essere migliorato cercando soltanto di fare il possibile e...l'impossibile ogni giorno".

Ci fai il tuo augurio di buona fine e di ottimo principio di 2012?

Auguro a tutti di accogliere l'anno nuovo con i sogni e le cose belle che ci hanno accompagnati fino a oggi, e di aprire il cuore a tutte le altre cose che verranno e che sapranno o meno renderci felici". 
·        Sora 31 dicembre 2011. Carla De Caris – Responsabile Uff. Stampa Globo Banca Popolare del Frusinate Sora.

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